Vichi

Due figli adulatori, due nonni con le perle, una corte di buone amiche stralunate. Ho un passato ricco di passioni in sospeso ma questa volta con i ferri in mano non riesco più a smettere. Quando la metà della popolazione sferruzzerà la Terra sarà un posto migliore.

Oggi sto partendo per un viaggio e riesco a pensare solo a se e quali ferri potrò imbarcare, quali eventualmente sacrificare, dove acquistarne di nuovi.
Sono Vichi, vivo a Torino e ho due "coinquilini": i miei figli. Con loro ho ricominciato a spostarmi, a trascorrere weekend fuori città, a vivere all'aria aperta. Nella mia borsa non può mancare il ciuccio di Leon, la bambola di Emilia e il mio progetto portatile a maglia.
La mia storia con ferri e uncinetto è iniziata quando ero piccina, una storia ricominciata e interrotta molte volte negli anni.
La mia maestra è mia mamma: insuperabile. Mi ha trasmesso tanto e oltre ai punti mi ha insegnato le verità sul lavoro a maglia: a non lasciare i ferri a metà, a tenere i ferri lontano dai bambini, a portare un progetto fino in fondo ma soprattutto a disfare e rifare. Tutti questi ricordi però passano anche attraverso mia nonna materna. La maglia è il legame con la parte femminile della mia famiglia.
Mi piace scoprire nuove tecniche, nuovi strumenti, nuovi filati, immergermi nei pattern e farmi cullare dai podcast creativi.
Per riaggiustarmi dopo una curva improvvisa della vita ho scelto le amiche e i ferri. Il lavoro a maglia ha fatto parte della terapia: ho ricominciato e ora non riesco più a smettere.
Lavoro per tenermi occupata o lavoro per fingermi occupata.
Oggi sto partendo per un viaggio da una donna importante della mia famiglia: in valigia il lavoro a maglia. That's all falks!

Sara

Un quasi-marito, tre figli e due gatti. Mi alleno da anni e in tanti modi per coinvolgere anche la mia famiglia nella passione per la maglia: sono le mie cavie e i miei allievi. Sferruzzo perchè è l’unico modo per farmi stare seduta!

Il lavoro a maglia ha sempre esercitato su di me una profonda attrazione...ricordo nitidamente di quando la mia bisnonna, non avendo più gambe ferme e salde, passava il tempo sulla sedia di cucina con l’uncinetto in mano. Rivedo come fosse ora le mie nonne con i ferri, io che devo tenere a mente il conteggio dei punti per loro...
Nonostante abbia imparato da ragazzina a lavorare a maglia, la mia prima vera maestra è stata la madre del mio compagno: maestra piuttosto severa e inflessibile mi ripeteva spesso: “una magliaia deve avere il coraggio di disfare!” e così, disfando e rifacendo più e più volte, ho imparato che il lavoro a maglia è fatto di costanza, forza di volontà e magari anche un po’ di sacrificio.

Non sono una magliaia esperta nè particolarmente brava ma nutro un profondo rispetto per questa antichissima arte e sono convinta delle numerose potenzialità educative e curative che porta con sè.
Preferisco il lavoro a maglia ma sono incuriosita da un po’ tutte le tecniche che portano ad intrecciare fili. Ho lavorato nel campo dell’educazione per tanti anni e, sulla scorta di questo bagaglio di esperienze, sono convinta nel potere educativo del lavoro a maglia. Potere educativo per tutti e non solo per i più piccoli; penso al costante percorso di autoeducazione di ognuno, all’esigenza di centrarsi o ricentrarsi contro il frenetico ritmo e le pressanti richieste della nostra società che molto spesso invece ci frammenta sull’onda dei mille traguardi da raggiungere.
Spero, attraverso il progetto raggomitolando, di diffondere insieme alle mie socie-amiche, un po’ di questo grande potenziale tra le persone.

Irene

Convivo con cinque maschi: un marito, due figli e due gatti . Sono una sferruzzatrice compulsiva: un progetto sempre in borsa e almeno altri quattro avviati in parallelo. Sferruzzo per stare bene con me e con gli altri.

Ciao a tutti, sono Irene! I primi ricordi che ho sulla maglia sono le tiepide sere d’estate quando in campagna guardavo Zia Rita che sferruzzava preparando maglioncini per l'inverno per tutti noi pronipoti. Lei mi ha messo in mano i primi ferri e sotto la sua guida ho imparato i miei primi diritti e rovesci. Le estati poi finivano, si tornava in città e i ferri venivano accantonati… Allo stesso modo crescendo ho continuato ad essere affascinata da tutto ciò che è fare a mano e creatività.

Dalla nascita dei miei figli (Greg e Gulli) ho scoperto il piacere e la gioia di fare anche con e per loro alcune di queste piccole attività creative.

Nel 2015, in un momento buio della mia vita, ho incontrato alcune amiche che mi hanno insegnato a lavorare a uncinetto. Lavoravamo insieme per donare le nostre piccole opere a fin di bene. In quel momento ho scoperto il valore anche terapeutico del fare, del fare insieme e del fare per regalare!

Inoltre da quel momento l’innamoramento per l’uncinetto e per tutti i lavori con i fili si è trasformato in vero e proprio amore e passione e soddisfa ogni giorno il mio bisogno di provare e imparare sempre cose nuove!

Dopo la nascita del primo figlio ho aperto un nido in famiglia a casa mia. Grazie a questo lavoro e all’incontro con la pedagogia steineriana ho scoperto il beneficio di questi lavori anche per stare con i bimbi più piccoli e preparare per loro semplici giochi.

Tutte queste scoperte erano troppo belle per non essere condivise!! Così insieme a Sara e Vichi è nata l’idea di Raggomitolando, un negozio che è prima di tutto un luogo di incontro e scoperta intorno al mondo di fili e filati!

Qui speriamo di conoscere presto tante persone appassionate o curiose su questo fantastico e magico mondo! Ora ho ufficialmente la scusa per continuare a studiare, imparare, ricercare… e credo che la ricerca sia proprio infinita!

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